Preghiera - Cascina Bassa

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Preghiera

CAVALLI
A TE, O MIO PADRONE, RIVOLGO QUESTA PREGHIERA

Dammi spesso da mangiare e da bere, e quando la mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita ed uno stallo abbastanza largo perché io possa giacere comodamente.

Ogni giorno esamina i miei piedi e governami con una spugna bagnata.

Quando rifiuto il cibo guardami i denti: può darsi che un'ulcera mi impedisca di mangiare.

Siccome io non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua pulita e fresca ed anche dopo il lavoro, ciò mi eviterà coliche ed altre malattie.

Parlami: la  tua voce è talora più efficace della frusta e delle redini.

Accarezzami sovente perché io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.

Non legare la mia testa in alto  col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di sviluppare tutta la mia forza e di salvarmi dalle cadute.

Non tagliarmi la coda, privandomi cosi della mia migliore difesa contro mosche e tafani che mi tormentano.

Non dare strappate alle redini e, nelle salite, non mi frustare.

Non darmi calci, non battermi quando io non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti.

Se mi rifiuto devi assicurarti che il morsi od i finimenti non siano fuori posto e che non vi sia qualcosa nei piedi che mi dia dolore.

Se mi adombro non percuotermi ma pensa che ciò può dipendere dall'uso dei paraocchi che mi impediscono di vedere bene o da un difetto della mia vista.

Non obbligarmi a trascinare un peso eccessivo per le mie forze, né a camminare presto per le strade sdrucciolevoli.

Quando cado abbi pazienza ed aiutami perché io faccio del mio meglio per restare in piedi.

Se inciampo considera che ciò non dipende da una mia colpa e non aggiungere all'impressione dello scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano la mia paura e mi rendono nervoso.

Cerca di ripararmi dal sole e, quando fa freddo, mettimi una coperta addosso, non quando lavoro ma quando sto fermo.

Ed infine, mio buon padrone, quando la vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morte di stenti e di dolore sotto la sferza di un crudele, ma toglimi tu stesso la vita senza farmi soffrire e ne avrai merito.
 
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